Scuola di rezzaglio

Tirare rezzagli Magraioli per pescare in acque chiare ha certamente contribuito all’evoluzione della tecnica rispetto ad altre parti del mondo.

Oggi per continuare a mantenere questo primato, oggettivo quando i pescatori di rezzaglio erano Agostino, Nitti, Pierino, è indispensabile creare una struttura con istruttori  e strumenti per stimolare la passione dei giovani per una attività che ha i connotati di uno sport a tutti gli effetti. La tecnica di tiro del rezzaglio si perde, come per l’arco, nella notte dei tempi. La tecnica di impugnatura lunga ( alla Magraiola )  è un metodo per far assumere al tiratore la caratteristica del lanciatore di martello pur nei limiti della piazzola di lancio a disposizione ( la prora della brucela ) e consentirgli l’energizzazione di rezzagli di più di 13 metri. Più volte nel libro troveremo il termine centrifugazione e molto spesso sentiremo parlare di energizzazione del rezzaglio. Dire “non ti sei girato abbastanza“ se è una affermazione comprensibile  per un tiratore non lo sarà allo stesso modo  per un principiante. Dire allo stesso modo hai "strappato il movimento" senza rendere consapevole l’allievo di cosa è la voga rotonda non lo metterà in condizioni di capire come e perché ha strappato il movimento e quali sono le strategie necessarie per non comportarsi  in questo modo. Sono questi  i due punti basilari della tecnica che ci orienteranno nell’impostazione della nostra scuola: esplicitare i principi fondamentali su cui si basa la energizzazione - centrifugazione del rezzaglio e come questa è collegata all’equilibrio che il tiratore deve gestire con la barca mentre movimenta il rezzaglio ovvero come i sottoprogrammi motori costituenti il gesto sono collegati fra loro:

  • percepire e sentire il moto della barca  ( PRENDERE IL TEMPO ).
  • spartitura della rete.
  • modo di impugnare e indossare il rezzaglio.
  • sospensione del rezzaglio.
  • inclinazione leggera dell’asse del corpo con lo spostamento dei piedi e successiva rotazione  del tronco sempre con spostamento dei piedi.
  • il piegamento delle gambe, a piedi posizionati, con la  seconda rotazione del tronco e delle braccia  con la creazione del loop e la preparazione alla centrifugazione ( allineamento rezzaglio sulle braccia ).
  • centrifugazione con distensione delle gambe e rotazione di tutto il corpo.

Qualcuno mi diceva molti anni fa che tutto era collegato ma non poteva esplicitarlo in poche parole per il semplice fatto che farlo con poche parole, per quello che anch’io ho verificato,  non è  possibile. Resta, come diceva il maestro Claudio, un  mistero di come riusciremo a percepire noi stessi nella pratica di questo gesto e come, al di la di ogni teoria, capire come adattare e modificare i nostri comportamenti per trovare la sincronia di quanto stiamo facendo con la barca. Facilità o difficoltà del tiro con il rezzaglio dalla barca è stata spesso la domanda che mi sono fatto; Posso anche in questo caso confermare le parole del maestro Passalacqua: non sarà difficile se ameremo il rezzaglio e il fiume, incontreremo difficoltà che percepiremo come insormontabili se non  concepiremo questa attività come una occasione finalizzata alla comprensione del nostro essere e della natura che ci circonda.

Atos Giovanelli - 22/02/2008